“Uomini—vorrei cogliere l’occasione di estendere un invito ufficiale.
La parità di genere è anche un vostro problema.” Emma Watson, 2014, New York ONU
Tra le varie battaglie per la parità di genere, quella contro la violenza sulle donne è sicuramente tra le più urgenti; e forse anche quella in cui diventa sempre più necessario un forte coinvolgimento maschile.
Secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, in Italia quasi un terzo delle donne tra i 16 e i 70 anni (il 31,5 per cento) ha subìto violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. E, secondo i dati, sono proprio gli attuali compagni o gli ex a commettere gli atti più gravi — in molti casi, anche omicidi.
Per questo, oltre alle misure di prevenzione e di tutela per le donne vittime di violenza, sono strumenti fondamentali i centri di recupero per uomini maltrattanti che offrono un’opportunità di cambiamento a quegli uomini che agiscono in modo violento verso la propria compagna o verso i propri figli.
Nei centri di aiuto si elaborano forme non distruttive per gestire sentimenti spiacevoli. Lo scopo è quello di portare gli uomini a comprendere che la violenza non è un atto di perdita di controllo ma è una scelta e un’azione intenzionale e che ci sono sempre delle alternative alla violenza.
Nel nostro Paese, purtroppo, i centri per uomini maltrattanti sono solo 15 e nessuno al sud del Lazio. Un dato molto allarmante.
Se non decidiamo di investire su progetti che includono anche gli uomini violenti, non riusciremo mai a costruire una società basata sul rispetto e sull’uguaglianza tra uomo e donna. Dobbiamo far sì che i piccoli di oggi non diventino i violenti di domani. Perché cambiare si può e si deve.